Continueremo a chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni, senza cedere alle sirene di quella realpolitik che calpesta i diritti umani. C’è un filo nero, il filo della tortura, che lega la verità negata sulla morte di Giulio e i rapporti riallacciati con l’Egitto lo scorso Ferragosto: quel filo nero passa dalla Libia e dalla necessità di respingere i rifugiati nei luoghi dove anch’essi vengono torturati, appunto.
Domani in tante piazze italiane ci saranno manifestazioni silenziose, anche a Varese. «Senza discorsi, senza bandiere, solo con un cartello giallo», ma con la nostra presenza.
Per approfondire, sul sito di Amnesty International.