Da domani, in libreria, troverete un libriccino agile, di quelli che si trovano alla cassa e che si leggono nella durata di un paio di viaggi in treno sulle tratte dei pendolari. Un libriccino sull’attualità, ma che aggancia il nostro passato e il nostro futuro in un flusso di coscienza che non è altro che la nostra storia, coi suoi periodi neri (che più neri non si può) che tornano, ciclicamente.
Si intitolata “Voi sapete. L’indifferenza uccide”, è scritto da Giuseppe Civati e edito da “La nave di Teseo”. Ed è vero, sia che sappiamo, sia che l’indifferenza uccide. E’ quella verità “umana”, come scrive Civati, per la quale “siamo tutti uguali e lo siamo fin dalla nascita. Non è che uguali lo si diventa, uguali si nasce”.
E cercano in tutti i modi di farcela dimenticare, questa verità umana, raccontando una realtà che nasconde, usando parole e categorie sbagliate.
Ci sono passaggi crudi in “Voi sapete”, crudi quanto può esserlo la tortura. E c’è un’accusa rivolta ai potenti del mondo, alle loro responsabilità (che poi sono anche nostre, non neghiamolo) rispetto a quanto leggeranno i nostri figli sui libri scolastici e a quando ci chiederanno come sia stato possibile. Perché non l’abbiamo impedito. Perché non siamo riusciti a fare abbastanza.
Leggetelo, e condividetelo, soprattutto.