Ieri ho letto delle belle pagine, scritte da Frank Westerman ne «I soldati delle parole» (Iperborea). In quelle pagine, Westerman si definisce «infuriato»: aveva dovuto abbandonare il campo per i rischi che stava correndo nello svolgere il suo lavoro. «Non mi illudevo – aggiunge – sulla capacità dei reportage di migliorare il mondo, ma di […]